FAQ


RISPOSTE AD ALCUNE DOMANDE FREQUENTI

 

Nel testo si troveranno sempre termini quali: “studente, alunno, figlio, compagno, insegnante..." Invitiamo a considerare tale scelta semplicemente una semplificazione di scrittura, mentre nell'azione educativa si considera la persona nella sua peculiarità e specificità anche di genere.

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  1. Perché nella domanda di iscrizione ci viene chiesto se nostro figlio è stato vaccinato?
  2. Abbiamo un figlio con disabilità certificata dalla Legge 104/92: come scegliere la scuola più adatta?
  3. Abbiamo un figlio con disabilità, non vogliamo segnalarlo alla scuola secondaria di secondo grado: come fare?
  4. Nostro figlio con disabilità ha più di 18 anni: possiamo iscriverlo alla classe prima della scuola secondaria di secondo grado?
  5. Nostro figlio con disabilità conseguirà il diploma di maturità alla fine della scuola secondaria di secondo grado?
  6. Trascorsi i primi giorni ci rendiamo conto che la scuola scelta non risponde al progetto formativo di nostro figlio con disabilità: cosa fare?
  7. Nostro figlio presenta difficoltà diverse da disabilità e DSA: cosa dobbiamo fare dopo l’iscrizione on line?
  8. Possiamo iscrivere ad un liceo linguistico nostro figlio con dislessia?
  9. Con un disturbo specifico in matematica, si può riuscire in un istituto tecnico?
  10. Nostro figlio vuole frequentare a tutti i costi un liceo con il potenziamento sportivo, è utile questo potenziamento?
  11. Nostro figlio si sente sicuro solo se può scegliere la scuola con un suo compagno. Come comportarci?
  12. Nostro figlio si ostina a voler intraprendere un percorso scolastico fuori dalla sua portata, ma in questo momento non è pronto per un "no". Come comportarci?

 

1. Perché nella domanda di iscrizione ci viene chiesto se nostro figlio è stato vaccinato?

In base alla Legge n. 119 del 31 luglio 2017 (decreto vaccini), per i minori dai 6 ai 16 anni l’obbligo di vaccinazione non rappresenta un vincolo all’iscrizione a scuola, ma comporta comunque sanzioni pecuniarie in caso di inadempienza. La scuola ha inoltre il compito di tenere conto della condizione vaccinale degli alunni al momento della formazione classi, in quanto, se le condizioni oggettive lo consentono, non devono essere inseriti nella stessa classe più di due alunni non vaccinati. Per questo si richiede ai genitori tale dichiarazione. La richiesta della scuola non sostituisce i controlli che la legge prevede a cura delle ATS.

2. Abbiamo un figlio con disabilità certificata dalla Legge 104/92: come scegliere la scuola più adatta?

Al momento dell'iscrizione, è opportuno:

  • confrontarsi con la scuola frequentata per conoscere tutte le iniziative proposte per l’orientamento e l’accompagnamento degli alunni che effettueranno il passaggio alla scuola secondaria di secondo grado.
  • avvalersi del supporto figure presenti nella scuola per l’inclusione e l’orientamento
  • partecipare alle iniziative di orientamento proposte per tutti gli alunni informandosi sui percorsi e i progetti in atto nella scuola per favorire l’inclusione
  • prendere visione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) della scuola prescelta
  • chiedere un colloquio con il Dirigente della scuola prescelta, o con un suo delegato, per un confronto sul futuro percorso, sui supporti attivabili per un’adeguata integrazione, sulle opportunità sociali e culturali offerte dalla scuola e dal territorio

3. Abbiamo un figlio con disabilità, non vogliamo segnalarlo alla scuola secondaria di secondo grado: come fare?

La famiglia può decidere di non presentare la certificazione di disabilità del proprio figlio/a alla scuola secondaria di secondo grado, in questo caso non avrà diritto all’insegnante di sostegno, all'assistente e alle altre provvidenze previste dalla legge 104/1992.

È bene che la famiglia all’atto dell’iscrizione comunichi questa decisione al Dirigente Scolastico della scuola secondaria di primo grado, in modo che non vengano avviate le procedure per il passaggio, previste dalla scuola per gli alunni con disabilità.

 4. Nostro figlio con disabilità ha più di 18 anni: possiamo iscriverlo alla classe prima della scuola secondaria di secondo grado?

Tutti gli allievi che hanno compiuto i 18 anni prima dell’inizio del primo anno della scuola secondaria di Secondo grado, devono iscriversi ai corsi serali. Chi invece ha iniziato a frequentare la scuola secondaria di secondo grado del mattino prima del compimento del 18° anno di età, ha diritto a concludere il percorso nella scuola del mattino anche dopo aver compiuto 18 anni.

Nei corsi per adulti gli alunni con disabilità hanno garantiti tutti i diritti previsti per i corsi del mattino.

 5. Nostro figlio con disabilità conseguirà il diploma di maturità alla fine della scuola secondaria di secondo grado?

N

Nella scuola secondaria di secondo grado alle Studentessa e agli  Studenti con disabilità viene garantito il diritto allo studio, ma non sempre il conseguimento del titolo di studio. Per loro, e solo nella scuola secondaria di secondo grado, sono pertanto possibili percorsi didattici distinti: 

? A. ordinario :  conformi alla progettazione didattica della classe, prevedendo anche  forme di personalizzazione pur mantenendo  gli stessi criteri di valutazione (conseguimento del titolo di studio)

 ? B. personalizzato “con prove equipollenti” percorsi didattici personalizzati in relazione agli obiettivi specifici di apprendimento, alle strategie, alle metodologie didattiche, alle modalità di verifica e ai criteri di valutazione -in questo caso, ci riferiamo ad un “PEI semplificato” (conseguimento del titolo di studio)

? C. differenziato (sulla base di un “PEI differenziato”).Conduce al rilascio dell’attestato, ma non al diploma. La prima applicazione della programmazione differenziata richiede una formale proposta del Consiglio di classe ai genitori e successivamente deve essere concordata con loro.

Il PEI deve comunque essere firmato. Nel corso degli anni della scuola superiore si può passare da un PEI semplificato ad un PEI differenziato e viceversa.

6. Trascorsi i primi giorni ci rendiamo conto che la scuola scelta non risponde al progetto formativo di nostro figlio con disabilità: cosa fare?

Il cambio scuola dovrebbe essere l’ultima possibilità, prima andrebbe chiarito perché il progetto non può più essere realizzato. A questo punto è importante seguire con attenzione il percorso del passaggio alla scuola secondaria di II grado e valutare con i docenti di riferimento le caratteristiche e le potenzialità del ragazzo. È opportuno prendere contatti con il referente dell’orientamento e quello per l’inclusione della scuola scelta per preparare un percorso di accompagnamento che tenga conto dei bisogni reali dello studente.

Scegliere quindi la scuola con attenzione è fondamentale perché esiste la reale difficoltà a seguito di un eventuale cambio, di assicurare le risorse necessarie (docenti di sostegno, assistenti personali).

7. Nostro figlio presenta difficoltà diverse da disabilità e DSA: cosa dobbiamo fare dopo l’iscrizione on line?

Eventuali difficoltà e problematiche non certificate ai sensi della legge 104/92 (disabilità) o dalle legge 170/2010 (DSA), possono determinare la necessità di predisporre un Piano Didattico Personalizzato (PDP) funzionale alle esigenze dello studente come previsto nella Direttiva 2012 del MIUR.

La predisposizione del PDP per gli studenti con BES non certificati o con certificazioni che non rientrano nei casi previsti dalla legge 104/92 (disabilità) o dalle legge 170/2010 (DSA), è a totale discrezione del Consiglio di classe.

Il MIUR la nota 2563/2013 riconosce, infatti, massima autonomia di giudizio ai docenti che hanno il compito di stabilire autonomamente gli strumenti e le strategie di intervento che meglio rispondono alle esigenze dello studente.

È utile che la famiglia contatti la scuola per avviare al più presto un confronto con il Consiglio di Classe

8. Possiamo iscrivere ad un liceo linguistico nostro figlio con dislessia?

Il disturbo di apprendimento è una parte minima dello studente, le valutazioni per l’orientamento devono essere necessariamente più ampie ed articolate, vanno considerate più variabili. La lettura attenta della certificazione e il confronto con i docenti di classe possono aiutare molto nel momento della scelta del percorso più adeguato.

9. Con un disturbo specifico in matematica, si può riuscire in un istituto tecnico?

Sì, si può riuscire, se la motivazione è molto alta e gli interessi molto specifici; si consiglia comunque di valutare complessivamente gli impegni di vita e di studio per evitare situazioni di stress eccessivo e inutile. Anche in questo caso vanno considerate variabili legate allo studio e ai tempi di apprendimento e non solo al DSA.

10. Nostro figlio vuole frequentare a tutti i costi un liceo con il potenziamento sportivo, è utile questo potenziamento?

Sì, può essere utile sia dal punto di vista educativo che motivazionale. Il potenziamento sportivo non è legato necessariamente ai licei, ma si trova anche in percorsi professionali e tecnici. In ogni caso va ricordato che il potenziamento arricchisce il percorso di base e non lo sostituisce, quindi può essere anche più impegnativo del percorso senza potenziamento.

11. Nostro figlio si sente sicuro solo se può scegliere la scuola con un suo compagno. Come comportarci?

Anche questa situazione è delicata e da seguire con attenzione: non si tratta di scarsi interessi e nemmeno di capricci, ma di ansia nell’affrontare la nuova esperienza. Il bisogno di sicurezza supera le preferenze individuali e la precedenza va data al bisogno di sicurezza.

12.  Nostro figlio si ostina a voler intraprendere un percorso scolastico fuori dalla sua portata, ma in questo momento non è pronto per un "no". Come comportarci?

Generalmente non ha senso forzare oltre certi limiti le scelte del figlio. Ci sono situazioni di oggettiva e scarsa consapevolezza delle richieste di studio, quindi a maggior ragione è importante accompagnare con attenzione questi studenti, perché sono i più a rischio di accumulare insuccessi. Se sbagliare aiuta a crescere, ben vengano alcuni e limitati errori, la maturazione avviene principalmente con l’esperienza diretta. Tuttavia si tenga presente al momento della scelta della oggettiva difficoltà del ri-orientamento (si veda scheda dedicata).

 

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