Percorsi di studio e formazione


Nel testo si troveranno sempre termini quali: “studente, alunno, figlio, compagno, insegnante..." Invitiamo a considerare tale scelta semplicemente una semplificazione di scrittura, mentre nell'azione educativa si considera la persona nella sua peculiarità e specificità anche di genere.

Le schede informative sui vari indirizzi presentati nel portale Brescia Orienta raccolgono informazioni sui percorsi di studio; in questa pagina, evidenzieremo le differenze tra gli Ordinamenti (Tecnici, Licei, Professionali, IeFP), mettendo in luce le novità o gli aspetti poco conosciuti dell'offerta formativa (provinciale e nazionale).

Facendo click sul testo della domanda si viene indirizzati alla risposta.

  1. Qual è la differenza tra Sistema di Istruzione e Sistema di Istruzione e Formazione (IeFP)?
  2. Qual è la differenza tra CFP e IeFP?
  3. C’è diversità tra l’IeFP delle scuole statali e quella erogata dai CFP?
  4. Si parla di NUOVI Professionali: perché? 
  5. Quali sono gli aspetti più significativi della riforma che favoriscono l'inserimento lavorativo dei giovani?
  6. In cosa consiste il raccordo tra Istruzione Professionale e IeFP?
  7. Cosa potrebbe aiutare nella scelta tra un percorso dell'IeFP e un percorso dell'IP? Cosa prendere in considerazione?
  8. Cosa sono gli IFTS?
  9. Cosa sono gli ITS?
  10. Indirizzi suddivisi per ordinamento (Professionali, Licei, Tecnici, IeFP)

1. Qual è la differenza tra Sistema di Istruzione e Sistema di Istruzione e Formazione (IeFP)?

  • Il Sistema di Istruzione ha durata quinquennale e si conclude con l’Esame di Stato; si consegue il Diploma di Istruzione secondaria di II grado che consente l’ingresso nel mondo del lavoro e l’accesso all’istruzione terziaria:
    • Università,
    • AFAM (Alta Formazione Artistica Musicale),
    • Istruzione Tecnica Superiore (ITS),
    • Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS).
  • L’obiettivo primario dell’IeFP è la formazione degli allievi ad una professione specifica che consente lo sviluppo di attitudini per una realizzazione personale e per l’inserimento nel mondo del lavoro. Per questa ragione la metodologia didattica è quella dell’apprendimento attraverso il fare che stimola la motivazione dello studente, lo rende consapevole e favorisce l’acquisizione di un metodo di lavoro. Anche per quanto riguarda le discipline dell’area di base (Italiano, Matematica, Lingua straniera, Storia…) la metodologia didattica si fonda sulla strategia operativa e non solo sui contenuti di tipo concettuale. La realtà è il punto di riferimento per le attività di formazione che sono realizzate affinché mani e menti lavorino insieme valorizzando la cooperazione in un contesto di socialità.

L’IeFP si articola in:

  • percorsi triennali (Qualifica di Operatore Professionale)
  • quadriennali (Diploma di Tecnico Professionale)

entrambi finalizzati a sviluppare competenze professionali immediatamente spendibili nel contesto lavorativo, grazie anche ad un cospicuo monte ore svolto in alternanza scuola – lavoro a partire dal II anno.

Con la Qualifica di Operatore Professionale si può accedere al quarto anno di un corso affine a quello frequentato, per ottenere il Diploma di Tecnico Professionale. Con il Diploma di Tecnico Professionale si possono proseguire gli studi in un percorso di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS). Gli studenti provenienti da un IV anno IeFP che superano positivamente l'esame finale di un IFTS possono accedere ad un ITS.

In alcuni casi, con il Diploma di Tecnico Professionale è possibile chiedere l’accesso al quinto anno di un Istituto Professionale di indirizzo affine. È un percorso impegnativo e non sempre possibile. Per gli iscritti a partire dall’a.s. 2018/2019, questo passaggio rientra tra quelli disciplinati dall’Accordo in sede di Conferenza Stato Regioni del 10/05/2018. 

L’IeFP viene erogata dagli Enti accreditati dalla Regione (da noi comunemente chiamati CFP) e da alcune Scuole Statali (14, nella nostra provincia).

2. Qual è la differenza tra CFP e IeFP?

CFP è l’acronimo di Centro di Formazione Professionale, contenuto nel nome di molti degli Enti accreditati da Regione Lombardia. I corsi erogati si chiamano IeFP, acronimo di Istruzione e Formazione Professionale. 

3. C’è diversità tra l’IeFP delle scuole statali e quella erogata dai CFP?

No, non vi è  altra differenza tra l’IeFP delle scuole statali e quella degli Enti “Regionali” o “Provinciali” che quella esistente normalmente tra scuole che hanno la stessa offerta formativa.

4. Si parla di NUOVI Professionali: perché? 

Nel 2017 (D.Lgs 13 aprile 2017, n. 61) è stata operato una profonda revisione dei percorsi dell'istruzione professionale, dando loro una nuova identità e una nuova finalità, quella di formare “ad arti, mestieri e professioni strategici per l'economia del Paese […] «Made in Italy», nonché di garantire […] una facile transizione nel mondo del lavoro e delle professioni”.

5. Quali sono gli aspetti più significativi della riforma che favoriscono l'nserimento lavorativo dei giovani?

Al centro di tutto il progetto didattico c'è la valorizzazione del LAVORO, dell'intelligenza delle mani: si impara a lavorare e si apprende lavorando. 

Come si vede è una impostazione più vicina a quella dell'IeFP che non a quella dei tecnici, dove invece il tipo di approccio favorisce maggiormente chi, nel suo modo di apprendere, punta sulle capacità di memoria, di astrazione, di esposizione e argomentazione.

Per esigenze di brevità non è possibile rendere conto di tutti i fattori di innovazione didattica e organizzativa conseguenti a questa riforma. Ci limitiamo dunque a metter in evidenza alcuni degli aspetti più interessanti della proposta:

  1. COLLEGAMENTO CON IL MONDO DEL LAVORO E DELLE PROFESSIONI DEL TERRITORIO PER FAVORIRE L’INSERIMENTO LAVORATIVO DEI GIOVANI

Il percorso di ciascuna scuola con indirizzi professionali è costruito intorno ai bisogni specifici dei settori produttivi di riferimento presenti sul territorio. Ogni indirizzo, infatti, è direttamente collegato a specifici codici ATECO (codici che a livello nazionale identificano le attività economiche). La scuola pertanto stringe collaborazioni con le aziende del territorio per costruire insieme a loro il piano di studi. 

  1. PERSONALIZZAZIONE

Nel primo periodo scolastico gli insegnanti osservano e raccolgono tutti gli elementi necessari per costruire il bilancio di competenze di ogni alunno: ciò che sa, ciò che sa fare (competenze maturate anche in ambito extra-scolastico), le caratteristiche personali, il modo di studiare, i punti di forza e le debolezze, allo scopo di individuare le modalità più funzionali a favorire la crescita e l’apprendimento di ogni studente/ssa. Tutto questo serve a definire un piano formativo individuale (PFI). Il PFI viene annualmente aggiornato per rimodulare il percorso secondo le necessità emerse. In questo cammino lo studente non è solo: confrontandosi con un tutor (individuato tra i suoi insegnanti) acquisirà consapevolezza e sarà protagonista del suo apprendimento.

  1. DIDATTICA LABORATORIALE

Per favorire l’apprendimento sono privilegiate tecniche quali il lavoro di gruppo, l’educazione tra pari, il problem solving, il laboratorio su compiti reali, il project work, gli eventi pubblici, le dissertazioni, le gare, i concorsi …

  1. PERCORSO DIDATTICO

L’apprendimento si sviluppa gradualmente in attività soprattutto operative nelle quali lo studente dimostra ciò che sa fare con ciò che conosce, comprende e ha appreso, manifestando in questo modo le competenze di volta in volta acquisite, il suo grado di autonomia nel lavoro e di responsabilità nel portare a termine il compito.

  1. VALUTAZIONE

La valutazione è doppia. In sede di scrutinio saranno infatti valutati in decimi i risultati raggiunti nelle singole discipline e contemporaneamente verranno registrati e aggiornati i livelli di competenza manifestati. Lo scrutinio finale non prevede la sospensione del giudizio: si è ammessi o non ammessi e le eventuali insufficienze di chi è ammesso vengono registrate nel PFI e verranno recuperate nell’anno successivo con appositi interventi.

Per scoprire nel concreto gli aspetti qualificanti di questa proposta formativa, invitiamo gli interessati a rivolgersi direttamente agli Istituti che hanno attivato questi percorsi.

6. In cosa consiste il raccordo tra Istruzione Professionale e IeFP?

La norma che introduce i Nuovi Professionali prevede la possibilità di passaggio tra i percorsi di istruzione professionale (IP) e i percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP) e viceversa. L’obiettivo è quello di offrire agli studenti interessati “l’opportunità di un percorso personale di crescita e di apprendimento, in rapporto alle proprie potenzialità, attitudini ed interessi, anche attraverso la ridefinizione delle scelte, senza disperdere il proprio bagaglio di acquisizioni”.

Il passaggio può avvenire solo su richiesta dello studente. Le fasi (condizioni, tempi, procedure) sono disciplinate dall’Accordo in sede di Conferenza Stato-Regione del 10 maggio 2018.

 

7. Cosa potrebbe aiutare nella scelta tra un percorso dell'IeFP e un percorso dell'IP? Cosa prendere in considerazione?

 

8. Cosa sono gli IFTS?

Gli IFTS sono percorsi programmati dalle Regioni della durata di 2 semestri (800/1000 ore) che hanno lo scopo di corrispondere alla richiesta di competenze tecnico-professionali provenienti dal mondo del lavoro pubblico e privato, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese ed ai settori interessati da innovazioni tecnologiche e dalla internazionalizzazione dei mercati.

9. Cosa sono gli ITS?

Sono percorsi post diploma paralleli alla formazione universitaria, specializzati in settori tecnologici d’avanguardia, fortemente orientati all’inserimento nel mondo del lavoro. Si articolano di norma in quattro semestri (1800/2000 ore) e possono arrivare fino a sei semestri.

Nascono dalla collaborazione fra mondo produttivo e sistema formativo, con lo scopo di migliorare la corrispondenza tra fabbisogno professionale delle imprese e disponibilità di tecnici specializzati; i risultati occupazionali al termine del percorso sono molto elevati:  secondo l’ultimo rapporto del Monitoraggio nazionale (31 ottobre 2018) realizzato da Indire per conto del Miur, l’82% dei diplomati Its trova lavoro entro un anno dalla fine degli studi el’87% di loro ha un’occupazione coerente con il proprio percorso.

10. Indirizzi suddivisi per ordinamento (Professionali, Licei, Tecnici, IeFP)

 

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